domenica 29 maggio 2011

FELICE NON COMPLEANNO



Son passati due mesi esatti dal mio arrivo.
Il 29 marzo, atterravo ad Ezeiza con un volo dell'Alitalia proveniente da Roma...a quest'ora ero già stata risucchiata da questa città enorme, che non dorme mai...
Sarà per questo che in questi giorni mi trovo a riflettere sulla mia permanenza in terra straniera.
Venerdì, mio giorno libero dal maldito lavoro, mi sono concessa tanto tempo per me, partendo da una splendida colazione alla Tekla, un bar-memorabilia neanche troppo lontano da casa.



I bar e i ristoranti di Buenos Aires sono luoghi magici.
Soprattuto i bar...quando entri è come se avessi fatto "tana".
Il rumore della metropoli si attutisce e la vita pare scorrere tranquilla, senza interessarsi a quello che accade al di fuori del vetro.
Mi stupivo della quantità di persone sole che li frequentano, ma ora non più perché ho capito che sono un'oasi di pace in mezzo al marasma della metropoli.
E anche a me capita sempre più spesso di entrarci sola per prendermi una pausa dal mondo.
Preferisco i tavoli vicino alla vetrina perché da lì si può osservare la gente e la vita che scorre. Non fosse per i crateri nei marciapiedi, potrebbe sembrare una città del primo mondo da questa prospettiva interno-esterno...ma non lo è ed ha conservato un fascino magico di città novecentesca se solo sposti lo sguardo verso l'alto, verso i tetti dei palazzi che ricordano e testimoniano un passato sfarzoso, un passato che chissà quando e se ritornerà.

Complice l'arrivo in città degli amici rosarini impegnati nell'allestimento della mostra Proyecto Brasilia, mi sono data anche sabato a un sano cazzeggio...non prima di aver piantato non so quanti chiodi per appendere le foto della mostra...questa città in autunno ha un fascino non indifferente...lascio parlare le foto...

Prima sala, completata!

La matematica non è un'opinione...
Le nuvole dell'America...dalla terrazza della Fundacion PROA, La Boca

Caminito, La Boca

Fundacion PROA, il Ragno della Bourgeios
e il Puente de Avellaneda, La Boca

Libreria Fundacion PROA, La Boca

Proyecto Brasilia en Buenos Aires

martedì 17 maggio 2011

SALUTE E LAVORO PRECARI...

Dopo un mese e mezzo di lavoro senza nessuna pausa, il mio fisico ha deciso di ribellarsi!
Ed ha pure ragione! Ma dico?! Sono venuta in sudamerica, patria dell'ozio e lavoro più che in Italia?
Fatto sta che sono hecha mierda, davvero.
A vedere come funzionano le cose a livello sanitario qua, poi, mi viene da piangere...ci ho messo la bellezza di 24 ore per riuscire a trovare un medico...e che medico...stendo un velo pietoso...
Mi ha dato 48 ore...in Italia, ragazzi miei, per come sono messa mi avrebbero dato com minimo una settimana...faccio presente che sono stata già brava a farmi fare il certificato visto che, lavorativamente parlando, non sono in regola.
Ma si sa che essere lavoratore non in regola in un paese straniero, comporta davvero tanti grattacapi...adesso comincio a capire la vita d'inferno che fanno gli immigrati in Italia...e io non sono neanche in condizione di clandestinità...
E' chiaro che quando non sei in regola, tentano di sfruttarti il più possibile e farti pesare qualsiasi richiesta tu possa avanzare...quello che però non hanno capito, è che stanno parlando con una stronza europea che potrebbe fare benissimo a meno di questo lavoro anche da domani...alla prossima "ingiustizia" che subisco, passo all'attacco. Garantito!

mercoledì 11 maggio 2011

VACILLO...

Sono sparita dalla circolazione causa stanchezza atavica che mi attanaglia e malanni di stagione...

A Buenos Aires succede di vedere anche quello che vedete nella foto...bellissimo, no?!

Sto imparando a conoscere ad amare questa città come non mai...

Purtroppo devo ammettere che oltre a scene magico-fiabesche come questa, se ne vedono anche alcune che non hanno proprio niente di magico, anzi...scippi in pieno centro, tentativi di rapina all'interno del ristorante da parte di bambini di strada rovinati dal paco...e queste sono solo quelle che ho visto questa settimana...

Quando la bellezza e la bruttezza della vita convivono a così stretto contatto è inevitabile porsi un sacco di domande...del resto, per quanto la nostra cara vecchia Europa sia in crisi, un minimo di equità sociale, l'ha mantenuta...

Qui, invece, siamo proprio in America...a volte credo che la povertà che c'è qui è ben peggiore di quella africana...almeno in Africa sono più o meno tutti allo stesso livello. Qui, invece, puoi passare da un quartiere all'europea tipo Recoleta alla villa miseria che più miseria non si può solo attraversando una strada...non dev'essere bello stare affacciati alla finestra e guardare il tuo vicino che pranza ( e che pranzo!) mentre tu non hai neanche un pezzo di pane...

E' decisamente una realtà complessa...e, vista da qua, l'Europa sembra davvero Il Paese delle Meraviglie...adesso comincio a capire perché tutti qui credano che sia l'Eldorado!!!

lunedì 2 maggio 2011

MILONGA, TANGO...


La difficoltà più grande in questi giorni è abituarmi ai ritmi quotidiani porteñi...chiaro che è ben differente vivere questa città da turista e da abitante...
Soprattutto per gli orari di lavoro che ho, mi viene un po' difficile godere di tutto ciò che questa città propone.
Succede così che nei pochissimi giorni liberi a disposizione, mi ritrovo con una grande possibilità di scelta alla quale non sono mai stata abituata...del resto, come dice la mia amica porteña doc, io sono una campesina provincial!!!
Per la prima volta da quando sono qui, ho avuto un finde fortunato: venerdì franco, sabato solo la sera al lavoro e domenica, il giorno dei lavoratori, libero (vorrei anche vedere...è la mia festa...ormai me ne sono fatta una ragione: io son nata per lavorare...).
Non me ne sono fatta mancare una: dall'esperienza di Retiro (stazione d'autobus circondata da una delle più grandi villa miseria di Buenos Aires) nel mezzo della notte, ai banchetti di libri usati del Parque Centenario, alla mia prima milonga...

Per immortalare l'esperienza della milonga, avevo intenzione di fare un sacco di foto...ma sono stata così coinvolta dall'atmosfera che non sono riuscita a fare molti scatti...ho provato per la prima volta en mi vida a muovere due passi di tango e....mi è piaciuto!!! Non immaginavo che fosse tanto intuitivo...in pratica ti devi fidare, ti devi far guidare...proprio ciò che io non riesco mai a fare, con nessuno...
Sto cominciando a pensare che potrebbe essere un'ottima terapia per riuscire a superare questo mio ennesimo limite...